In Sud Africa, ANC ha un nuovo leader: sarà la nuova speranza per il futuro?
gennaio 4, 2018
Lo scorso 18 dicembre, il congresso del maggior partito sudafricano (ANC, ovvero African National Congress), che raccoglie ancora circa il 65% dei voti, ha eletto Cyril Ramaphosa suo presidente.
Ramaphosa ha battuto di stretta misura l’ex moglie di Zuma, Nkosazana Dlamini, ex capo dell’Unione africana (dove ha lavorato molto bene), la cui corsa è stata affossata anche dagli scandali che hanno colpito l’ex marito.
Ramaphosa, che probabilmente diventerà presidente del paese nelle prossime elezioni del 2019, e a cui l’Economist ha dedicato un lungo articolo dal titolo “A new hope”, è uno dei “Mandela boys”, messosi da parte dopo la morte del gigante sudafricano e divenuto un imprenditore di grande successo.
Ha vinto sull’onda della “moral renewal”, che sta contagiando il paese e il partito.
Altri partiti, tuttavia, si stanno affacciando sul mercato elettorale del Sud Africa e lo stanno facendo con successo, soprattutto dopo che il paese ha perso la leadership dell’Africa, con un PIL che stenta a decollare (oggi è molto inferiore a quello della Nigeria) e con un futuro economico incerto.
Il Sud Africa è visto ancora come un paese del secondo mondo, ma, purtroppo, non lo è più.
Ramaphosa sarà l’uomo giusto? Ne ha le carte e l’Economist lo spera.