Da qualche giorno è stato pubblicato un nuovo documento ufficiale di UNICEF, The State of The World’s Children 2019, che raccoglie importanti informazioni sulla situazione dei bambini nel mondo. Il focus è sulla nutrizione e i dati sono abbastanza inquietanti, non soltanto per quanto riguarda le zone più povere del mondo: 1 bambino su 3 di meno di 5 anni è malnutrito, quindi sottopeso o, al contrario, sovrappeso. La mancanza di cibo per i bambini, infatti, continua a essere una piaga (nel 2018, 200 milioni di bambini sotto i 5 anni hanno sofferto la fame), ma i numeri dell’obesità sono ancora più in crescita: dal 2000 al 2016, il numero dei bambini sovrappeso (dai 5 ai 19 anni) è cresciuto da 1 su 10 a 1 su 5 e si moltiplicano le patologie conseguenti all’obesità infantile, come il diabete di tipo 2 e la depressione.
Nei paesi più ricchi i bambini non hanno una dieta corretta, non per mancanza di cibo, ma per sovrabbondanza del cosiddetto “cibo spazzatura”: la metà o più della metà dei bambini dai 6 ai 23 mesi non consuma frutta, verdura, uova, carne o pesce e quasi la metà degli adolescenti che frequentano la scuola beve almeno una bevanda gasata al giorno e mangia fast food almeno una volta a settimana. Un fenomeno conseguente a questa situazione e che sta crescendo sia nei paesi più poveri che nelle parti più ricche del mondo è la cosiddetta “hidden hunger”: la condizione di salute di molti bambini, causata da una dieta povera o priva delle vitamine e dei sali minerali necessari al loro organismo.
Ma quali sono le cause di questi squilibri nella nutrizione dei bambini?
UNICEF segnala come principali fonti di cambiamenti negativi la globalizzazione (che sta plasmando scelte e opzioni in termini di cibo), l’urbanizzazione e le disuguaglianze (nelle città i bambini non assumono cibi salutari, o per mancanza di possibilità economiche della famiglia o per sovrabbondanza di cibi in scatola o preconfezionati), le crisi umanitarie e il cambiamento climatico (disastri ambientali, mancanza di biodiversità e acque, terre e aria inquinate stanno peggiorando le prospettive nutrizionali di milioni di bambini e ragazzi).
Quali soluzioni propone UNICEF?
Innanzitutto, incentivare e premiare economicamente tutti quegli attori che contribuiscono alla produzione e distribuzione di cibi sani e accessibili a tutti, soprattutto nelle comunità a basso reddito. I governi dovrebbero poi disincentivare l’acquisto di cibi non salutari (per esempio, tassare cibi e bevande ad alto contenuto di zuccheri) e pensare a soluzioni sostenibili per combattere la “hidden hunger”, come incentivare il consumo di cibi arricchiti di micronutrienti.
Una dieta sana è fondamentale per la crescita dei bambini, il loro sviluppo cognitivo e la loro futura produttività e un mancato investimento nella nutrizione di bambini e ragazzi porterà a conseguenze gravi per tutti, soprattutto nei paesi in via di sviluppo: come abbiamo già detto, in Africa e in Asia la forza lavoro è numerosa e molto giovane, ma la malnutrizione potrebbe limitare fortemente le potenzialità di questa popolazione futura, causando addirittura delle morti.