Torno con un po’ di ritardo sulla questione “Franco CFA” portata avanti principalmente da Di Maio, perché credo che una riflessione seria sia d’obbligo.
“Se esistono le migrazioni dall’Africa, la colpa principale è di Macron e delle sue banche centrali in Africa!”, questa la parola di Di Maio e Dibba!
Dire che sono state affermazioni al di là dell’immaginabile è poco: si tratta di una fantasia portata a un limite ineguagliabile di ridicolo.
È vero che bisogna avere sempre un nemico, ma qui la scelta è stata improvvida e le motivazioni risibili.
Due parole sui dati: tutta l’Africa (e intendo TUTTA! Nord, sud e sub-Sahara) ha un PIL inferiore a quello della Francia. Le 14 nazioni (sul totale di 54 del continente) che usufruiscono dai tempi di De Gaulle del Franco delle colonie francesi di Africa (CFA) hanno un PIL complessivo pari a 10% del totale di tutto il continente africano.
Sono tra le nazioni più povere. Se escludiamo la Costa d’Avorio, il Senegal e il Camerun, queste nazioni sono disperate. “Ricchi” in popolazione, questi paesi sono poverissimi in denaro, con un PIL pro-capite sotto la media africana, ossia sotto i 1800 $ cadauno all’anno e i 5 dollari al giorno.
Il Franco CFA è servito ad alcuni di questi paesi per evitare di fare la fine dello Zimbabwe e di arrivare a un’inflazione del 1000%. Per altri, ha forse irrigidito alcune possibilità di manovra economica.
Detto questo, tutti possono andarsene dal club ed emettere la loro moneta. Ma non lo fanno da decenni, anche ora che è stata svalutata da pochi giorni.
Questi i fatti.
Perché i nostri due eroi allora hanno attaccato con questa affermazione?
Uccisi dalle sparate giornaliere a costo zero di Salvini sull’immigrazione, che fanno il pieno di like, e con un elettorato meno disumano di quello della Lega, hanno deciso di creare la loro linea sul tema migrazioni.
Gli strumenti del mestiere per fare una linea originale (dopo un viaggio in auto verso Strasburgo e una consultazione da Casaleggio) indicano:
Avere un grande nemico: e loro, fregandosene della enormità e dell’importanza della questione rispetto all’obiettivo di qualche voto in più alle europee, hanno scelto Macron e la Francia, che al momento – lo scrivo solo per rammentarlo a chi legge – sono anche tra i maggiori importatori dell’industria italiana.
Mettersi contro alcune migliaia di poveri disgraziati, che muoiono nell’indifferenza totale italiana ed europea (i 47 migranti della Sea Watch sono sulle prime pagine di tutti i giornali come esempio della cattiveria e disumanità del governo).
Meno male che i 5 Stelle sostenevano e affermano ancora di essere dalla parte dei poveri!