Il secondo passo: sfruttare le energie rinnovabili.
agosto 24, 2018
Le Nazioni Unite hanno pubblicato lo scorso anno il report “Greening Africa’s industralisation” nel quale invitavano i governi ad investire nelle energie rinnovabili. La svolta green, che l’Unione Africana ha ribattezzato Vision 2063, offrirebbe infatti grandi prospettive ad un continente in cui non mancano sole, acqua, vento e suolo libero.
Oggi queste risorse contribuiscono solo al 5% dell’intero fabbisogno energetico africano, mentre gran parte degli investimenti sono stati destinati per anni a sostenere l’estrazione delle fonti fossili. Un trend destinato a cambiare: non solo disperde le energie nella ricerca di risorse esauribili, ma comporta anche la compromissione dell’ambiente naturale e l’aumento dell’inquinamento a livello mondiale.
Inutile negarlo, il Pianeta è a un passo da una crisi irreversibile e ormai tutti i Paesi stanno mutando il loro approccio al settore energetico e si stanno convertendo alle energie rinnovabili.
Secondo Irena, Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, «le risorse africane in materia di vento e sole sono gigantesche». Il loro sfruttamento prevede costi di investimento iniziali alti, nell’ordine di 70 miliardi di dollari l’anno, da qui al 2030, ma una volta avviata la rivoluzione green i benefici non saranno da meno e i costi di stoccaggio dell’energia saranno più bassi rispetto a quelli del carbone. Senza contare il vero valore dell’operazione: si investirebbe nello sfruttamento di energie rinnovabili; in poche parole, nel futuro.
Ad oggi gli esperti sostengono che le energie rinnovabili potrebbero arrivare a soddisfare il 20% del fabbisogno energetico mondiale: un’occasione imperdibile per una realtà come l’Africa, ricca di sole, acqua, suolo ancora utilizzabile.
Contando sulle proprie risorse energetiche, molti Paesi sono diventati ricchi: la compagnia nazionale saudita di idrocarburi, SAUDI ARAMCO, vale sul mercato più o meno quanto il PIL annuo dell’Africa intera, 2.000 miliardi di dollari. La Russia vive grazie al gas; gli Emirati Arabi, che ora stanno diversificando la propria economia per ridurre la dipendenza, hanno fatto del petrolio la loro fortuna; gli Usa hanno vissuto per decenni solo sui ricavi derivanti da gas e idrocarburi.
L’Africa potrebbe cavalcare l’onda della green revolution e proporsi come un’immensa riserva di energia pulita. Il mercato c’è ed è potenzialmente enorme.