Le città africane: sette sfide per i prossimi anni.
aprile 11, 2018
Per sopravvivere alla pressione dell’uomo dei prossimi anni le città africane dovranno affrontare alcune sfide che riguardano i nodi cruciali dello sviluppo. Quali sono queste sfide? Noi ne abbiamo individuate sette: food security, water security, energy supply, waste management, external shocks, health and sanitation, slum.
Cominciamo con il parlare della sicurezza alimentare e di quella idrica: la supply chain africana è ancora molto esigua e tradizionale, senza catene del freddo che possano portare il cibo da lontano. L’agricoltura è realizzata per il 70% da piccolissimi produttori che non hanno i mezzi per costruire una catena adeguata di distribuzione. Attualmente molto del cibo fresco venduto in città viene prodotto nei terreni agricoli che si trovano alle sue porte, ma dovrebbero potenziare la catena della distribuzione, per poter prosperare.
La sfida attuale è quella di garantire condizioni adeguate di trasporto e mantenimento di frutta e verdura fresca. Dettaglio non così semplice, soprattutto se pensato in climi equatoriali.
Per quanto riguarda la questione “acqua”, la scarsità di questo elemento interessa almeno 25 dei 44 Paesi che si trovano al di sotto della fascia sub-sahariana. Il cambiamento climatico ha intensificato il problema della disponibilità di acqua e ha inciso sui parametri della caduta delle piogge, da cui le città spesso dipendono per il proprio approvvigionamento idrico. Tuttavia, molti piani sono in atto: l’accordo tra China Power e l’italiana Bonifica Spa ha rilanciato in Congo il progetto “Transaqua” per riempire ancora il bacino del Ciad, ormai desertificato.
Si potrebbe scrivere un libro sulla necessità di acqua e di cibo in Africa, solo pensando all’agricoltura e all’irrigazione che la copre per il solo 7%.
La pianificazione della fornitura di acqua alle città metropolitane e la creazione di un sistema agricolo capace di offrire cibo fresco a milioni di abitanti saranno due dei test più impegnativi per le realtà africane, che crescono in modo caotico e così poco infrastrutturato.