44 paesi africani hanno sottoscritto il CFTA, Continental Free Trade Act, che permette, tra questi paesi, il libero scambio di circa il 90% dei prodotti.
Si è chiamata fuori dal trattato la Nigeria, il principale paese africano in termini di PIL e di popolazione insieme al Sudafrica, e altri paesi minori, per circa un terzo del PIL dell’Africa: circa 900 miliardi di dollari contro 1.500 a favore del trattato.
Le mani libere della Nigeria e le modalità con cui si è comportata la sua dirigenza lasciano poco sperare in un rientro nei ranghi e dividono ancora una volta un continente povero e con basso sviluppo.
Tuttavia, questo trattato va salutato con grande positività: significa molto, significa facilitare gli scambi tra paesi africani e utilizzare le risorse africane per gli africani.
Altra notizia positiva: ad Adidjan si sta tenendo il CEO Forum SHAPING THE FUTURE OF AFRICA.
Il sito ufficiale del summit recita: “the AFRICA CEO FORUM brings you the best in expert opinion, updates and analysis of Africa’s economic transformation and the essential role of the continent’s private sector. Leading CEOs, heads of financial institutions and top consultants share their high-level knowledge gained through on-the-ground experience, to unleash Africa’s potential”.
Non tireranno conclusioni nè stileranno protocolli ufficiali , ma almeno le grandi aziende si stanno confrontando per discutere sulla speranza di uno sviluppo possibile.
E con la notizia del trattato CFTA, siamo a ben due buone notizie!