Ne abbiamo già parlato lo scorso dicembre, quando Gentiloni annunciava l’invio di truppe italiane nel territorio del Niger.
Già allora avevo espresso i miei dubbi sulla missione imminente e oggi, leggendo le agenzie e i commenti, torno a chiedermi quanto questa iniziativa del Governo italiano possa essere giusta o sbagliata.
Giusta, perché limita le colonne di migranti che partono proprio dal Niger; evita che i migranti cadano nei terribili campi di prigionia della Libia, che sono peggiori della morte in mare, aiuta i francesi nella loro operazione militare nel Sahel francofono, creando un credito politico, difende un poco i nostri interessi petroliferi in Libia, evitando crisi diplomatiche.
Sbagliata, perché è come un’aspirina rispetto a un tumore; non si accompagna, non dico a un piano Marshall immediato, ma almeno a un “pianetto” di aiuto economico serio e controllato, che abbia una prospettiva che consolidi il futuro di quel paese. 20 milioni di abitanti oggi, 70 milioni nel 2050, 800€ di PIL pro capite all’anno, 5 figli in media per famiglia.