Trump insulta i paesi africani, anzi l’Africa tutta. E l’insulta per compiacere, con un linguaggio da bar, i suoi votanti del midwest americano, che probabilmente usano le stesse parole per indicare la supremazia verso quello che non è americano, dimentichi che l’America è stata ed è fatta dall’immigrazione.

L’insulto gratuito americano cui, pensiamo, seguirà l’atteggiamento e il comportamento politico, abbandona di fatto il continente che vedeva nell’America un forte contrappeso.

Abbandonando l’Africa, gli Stati Uniti lasciano che Cina, Francia e altri pochi grandi paesi la faranno da padroni, spostando i pesi verso di loro e limitando la concorrenza.

Perdere una parte di supremazia sul continente africano, che si svilupperà più di tutti nel mondo nei prossimi anni, è un danno politico incalcolabile.

Qualcuno nell’amministrazione Trump l’avrà spiegato al presidente?